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Lo spazio urbano come progetto di architettura

Progetti

Da diversi anni ormai lo spazio urbano viene trattato come un vero e proprio progetto di architettura autonomo, capace di convertire quelle che sono le problematiche legate al traffico in vere e proprie soluzioni spaziali e funzionali.

Lo studio di architettura bergamasco, Mario Bonicelli Architetto and Partners condivide la propria expertise e nel docufilm formativo L’esperienza dello spazio pubblico presendando differenti casi studio, ognuno dei quali accuratamente pensato e realizzato in base alle necessità della collettività ma anche dell’amministrazione comunale. 
Il documentario riflette sull'approccio consigliato dall'architetto Bonicelli, che suggerisce di adattare i progetti tecnici alle reali esigenze della comunità, creando un'armonia tra i bisogni del Comune, delle persone e del progettista.

Un progetto tipico dell'urbanistica italiana, ma allo stesso modo, un caso molto particolare è via Papa Giovanni XXIII a Bagnatica



Proprio Mario Bonicelli ce lo racconta nel docufilm: 

“Immaginate un grande stradone di attraversamento, la classica superstrada anni '60 che taglia il paese, a un certo punto il paese si è sviluppato attorno a essa, quindi ci si trova di fronte a un grande vuoto urbano, un grande nastro asfaltato, impermeabile, fuori dimensione, fuori scala, che favorisce anche una velocità veicolare – quindi un alto rischio di incidenti – e soprattutto uno spazio senza alcuna identità urbana.” 



Qualche anno fa la messa in sicurezza di queste strade sarebbe stata affidato a un progetto di pura ingegneria stradale, e invece la scelta – della Pubblica Amministrazione – è stata quella di procedere con un vero e proprio progetto di architettura urbana e dello spazio pubblico. Lo studio bergamasco è intervenuto applicando le tecniche di traffic calming, cioè tecniche di moderazione della velocità veicolare.

Prosegue l’achitetto Bonicelli:

“Anche nel caso del traffic calming le prime esperienze erano di pura ingegneria stradale, quindi i famigerati dossi. Noi non facciamo nulla di tutto questo, noi combiniamo le varie tecniche e le combiniamo in un progetto di architettura dello spazio urbano, quindi operiamo con i restringimenti fisici, portiamo la strada alla minor sezione possibile per indurre il vero rallentamento, chiaramente lavoriamo con cambi di quota, e non con dossi, assolutamente vietati nei nostri progetti. Lavoriamo, al massimo, con dei plateaux allargati o con delle places traversantes, che è una tecnica francese, ormai entrata nell'uso comune anche in Italia, che prevede l’estensione della superficie pedonale anche sulla parte stradale.”



Questo particolare intervento di traffic calming è stato affidato all’azienda Ludicando, specializzata in asfalto stampato e resinato, aree gioco e arredo urbano
Luca Mattavelli, nel docufilm, ne approfondisce la realizzazione nel progetto di Bagnatica: 

“In questo caso l'asfalto stampato è una tecnologia che si sposa perfettamente a questo tipo di progetto per la natura stessa dell'asfalto. L’asfalto è un tipo di pavimentazione idonea al transito di autoveicoli, essendo: elastica, priva di interruzioni, di giunture, quindi tecnicamente è perfetta, ma ha un unico difetto, la monotonia. Noi interveniamo proprio sull’aspetto della monotonia, attraverso l’asfalto stampato, cambiandone la morfologia e la colorazione, in questo modo ci apriamo anche a un intervento di decoro urbano.” 

Questa variazione nella colorazione e nella texture della pavimentazione permette – oltre a un miglioramento estetico – anche una maggiore sicurezza per i pedoni:

“L'automobilista che arriva si rende conto che sta entrando in una zona dove ci potrebbero essere dei pedoni, sia per il colore sia per la fonia, perché quando una macchina transita su questa piattaforma percepisce un rumore e per questo motivo l'automobilista, per il colore oppure per il rumore, si rende conto che qualcosa è cambiato e alza le antenne. Il messaggio è: attenzione! C'è una zona urbana, c'è un attraversamento!”
Prosegue Luca Mattavelli. 



A conclusione, l’architetto Bonicelli pone l’attenzione su un altro aspetto di eguale importanza che è il tema dell’illuminazione:

“La luce viene studiata insieme a illuminotecnici specialisti di illuminazione stradale, ma con un criterio di illuminazione domestica, cioè quando l'auto entra in uno spazio urbano riqualificato con le tecniche di moderazione del traffico, anche la luce deve essere più fitta, più bassa, di diverso tipo.”

Possiamo affermare che il colore, la fonia, l’illuminazione sono i tre temi che accompagnano la progettazione dello studio Mario Bonicelli Architetto and Partners. 
Sono proprio queste scelte minuziose che fanno dello spazio urbano un vero e proprio progetto di architettura! 

Credits

  • Redazione Isplora
  • Fotografie: Luca Mattavelli e Alessandro Servalli, courtesy by Mario Bonicelli Architetto and Partners 

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