Due britannici i vincitori AIA e RIBA 2018: Rogers e Foster - ISPLORA
Sadiq Khan sindaco di Londra_ Mike Bloomber e Norman Foster

L’architettura parla inglese

Architetti

Richard Rogers si aggiudica la Medaglia d’oro dell’AIA e Norman Foster il RIBA Stirling Prize.

La fine dell’anno rappresenta il momento del bilancio per l’architettura e proprio in questo periodo vengono assegnati la maggioranza dei premi agli architetti e alle architetture. In particolare, due importanti premi arrivano del mondo anglosassone: la medaglio d’oro assegnata dall’American Institute of Architects (AIA) e lo Stirling Prize organizzato dal Royal Institute of British Architects (RIBA).

Entrambi i riconoscimenti sono, dunque, assegnati da organizzazioni professionali per architetti, in rappresentanza dei professionisti americani (AIA) e britannici (RIBA). La medaglia d’oro dell’AIA è stata assegnata all’architetto britannico Richard Rogers per la sua “influenza sull’ambiente che ha negli anni ridefinito il concetto di responsabilità socia”. La medaglia d'oro è la più alta onorificenza annuale dell'AIA ed è assegnata ogni anno ad un individuo, non necessariamente architetto, “in riconoscimento di un corpus significativo di lavori che hanno un’influenza duratura sulla teoria e sulla pratica dell’architettura” *.

L’architetto israeliano Moshe Safdie ha definito Rogers come “è il costruttore per eccellenza, impegnato a padroneggiare l'artigianato e la tecnologia costruttiva, utilizzando queste capacità per progettare edifici efficienti e costruendo un linguaggio architettonico espressivo”. Inoltre Safdie, grande sostenitore della candidatura di Rogers, ha aggiunto che l’architetto inglese “prima di essere alla moda, è stato un ambientalista, che ha riconosciuto all'inizio della sua carriera le sfide dell'energia e del clima, sviluppando soluzioni innovative.”.**

Anche l’architetto Renzo Piano, che con Rogers ha condiviso il progetto del Centre Pompidou, si è unito al coro di elogi descrivendolo non solo come un grande architetto ma come un “pianificatore attratto dalla complessità delle città e dalla fragilità della terra; un umanista curioso di tutto (dall'arte alla musica, alle persone, alle comunità e al cibo); un esploratore inesauribile del mondo”.


Richard Rogers, © Creative Commons, Flickr

Chi è Richard Rogers, medaglia d'oro AIA 2018

Richard Rogers, nato a Firenze nel 1933 e imparentato con Ernesto Nathan Rogers, è noto al grande pubblico per la sua architettura high-tech, per progetti modernisti e funzionalisti quali il già citato Centre Pompidou a Parigi (1971-77), l’edificio dei Lloyd’s a Londra (1979-86), il Palazzo della Corte Europea a Strasburgo (1989-95), l’Aeroporto di Madrid-Barajas, Madrid (2005) e infine per il 3 World Trade Center a New York, ancora in costruzione. Ad oggi l’architetto inglese è uno dei tre partner dello studio Rogers Stirk Harbour + Partners (RSHP), con sede a Londra, e continua a lavorare a grandi edifici urbani mantenendo viva la combinazione fra il mestiere di architetto e la missione sociale del progetto, nel coinvolgimento degli abitanti e nella riflessione sugli usi dello spazio.



Rogers si aggiunge ad una lista schiera di progettisti, il primo fu Sir Aston Webb nel 1907 (autore di Buckingham Palace), che annovera tutti i protagonisti dell’architettura moderna da Frank Lloyd Wright (1949) a Louis I. Kahn (1971), passando per Mies van der Rohe (1960) e Le Corbusier (1961), fino al recentemente scomparso Bob Venturi e ai contemporanei Renzo Piano, Steven Holl, Frank Gehry e Norman Foster.

A Norman Foster lo Stirling Prize 2018

Proprio Norman Foster è il vincitore dello Stirling Prize 2018, l’altro importante premio dell’architettura anglosassone, con il progetto “monolitico” della sede di Bloomberg a Londra. Lo Stirling Prize del RIBA è assegnato all' "architetto dell'edificio che ha dato il più grande contributo all'architettura britannica nell'ultimo anno", uniche condizioni sono l’appartenenza dell'architetto al RIBA e la realizzazione del progetto all’interno dei confini dell'Unione Europea. Il premio, istituito nel 1996, assegna 20.000 sterline al vincitore e prende il nome dall’architetto britannico James Stirling (1926-1992).

Interessante è proprio guardare alla collocazione dell’edificio di Bloomberg, infatti, l’edificio progettato da Foster si rapporta direttamente con uno dei più importanti progetti di Stirling: il No 1 Poultry Building, caposaldo dell’architettura postmoderna, all’angolo con Poultry e Queen Victoria Street e a pochi passi dalla Royal Exchange e dalla Mansion House. In occasione della sua premiazione l’edificio di Foster + Partners è stato definito come il più grande edificio in pietra costruito a Londra dopo la St Paul's Cathedral. 

Il progetto per la sede europea di Bloomberg di Foster, vincitore del RIBA Stirling Prize, rappresenta “un traguardo monumentale”, un edificio innovativo che “ha innalzato il livello per la progettazione degli uffici e dell'urbanistica” La sede della società di comunicazione Bloomberg occupa un intero isolato nella City di Londra ed è formata da due blocchi imponenti rivestiti di arenaria e caratterizzata esternamente da grandi lame di bronzo verticali. Oltre agli uffici il progetto integra una galleria commerciale con caffè e negozi e crea un taglio tra due blocchi per ripristinare un’antica strada romana che un tempo attraversava il sito.

All'interno, una rampa di bronzo lunga in totale 210 metri collega uffici open space dotati di soffitti rivestiti con pannelli (piegati a forma di petalo) in alluminio fonoassorbenti e isolanti, elementi che combinati con altri accorgimenti fanno di questo volume un esempio di architettura sostenibile. L’architetto David Adjaye, uno dei membri della giuria, ha affermato che “Bloomberg è un progetto unico che ha spinto i confini della ricerca e dell’innovazione in architettura”***, pur rispettando sempre il contesto in cui è localizzato, anzi aprendosi alla città e ai suoi abitanti.

Questa è la terza volta che Foster vince il RIBA Stirling Prize, dopo il premio del 1998 per l’Imperial War Museum a Duxford e quello del 2004 per il “cetriolo” (The Gherkin) di 30 St Mary Axe a Londra. Un record quello detenuto dal sir Norman, all’interno di un albo che ha visto premiati Herzog & de Meuron con il Laban di Londra, Zaha Hadid prima con il MAXXI e poi con l’Evelyn Grace Academy, Caruso St John Architects con la Newport Street Gallery e anche Richard Rogers con l’Aeroporto di Madrid e il Maggie’s Centre di Londra.



Sadiq Khan (Mayor of London), Mike Bloomberg, Norman Foster © Creative Commons, Flickr  

Ad emergere è proprio l’intensa attività dei due architetti inglesi, Foster e Rogers, un attività professionale che li aveva visti fondare insieme – con le rispettive compagne – il Team 4 nel 1964. Due percorsi che, nonostante la loro separazione, hanno rappresentato una sorta di “scuola inglese dell’architettura” e un comune modus operandi: l’attenzione alle mutate esigenze della contemporaneità, la continua risposta progettuale alle sfide poste dall’ambiente attraverso l’uso della tecnologia, il lavoro compositivo e di analisi da sempre misurato sia sulla dimensione dell’uomo che su quella della città.    


*recognizing individuals whose work has had a lasting influence on the theory and practice of architecture

**He is the quintessential builder, committed to mastering the craft and technology of construction, harnessing it towards efficient buildings, and forging an expressive architectural language. “Before it was fashionable, he was an environmentalist, who recognized early in his career the challenges of energy and climate, developing innovative solutions.”

***pianificatore attratto dalla complessità delle città e dalla fragilità della terra; un umanista curioso di tutto (dall'arte alla musica, alle persone, alle comunità e al cibo); un esploratore inesauribile del mondo. E c'è un'altra cosa che potrebbe essere: un poeta.

****Bloomberg is a once-in-a-generation project which has pushed the boundaries of research and innovation in architecture.

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