Luca di Guadagnino progetta il nuovo negozio Aesop a Roma - ISPLORA
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Il cinema di Guadagnino in vetrina

Progetti

Il regista firma il progetto degli interni per il negozio romano di Aesop.

Camminando per il centro di Roma, nel quartiere San Lorenzo, potrete imbattervi nel nuovo negozio firmato dal regista Luca Guadagnino per l’azienda australiana di cosmetici Aesop. All’angolo della Piazza di San Lorenzo in Lucina con via Leone, il regista di Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name) e di Suspiria mette in scena una Roma scomparsa, l’identità e l’eredità di una città millenaria.

L’ingresso sulla piazza e la vetrina lungo la via, in origine un’antica apertura incorniciata da un portale in travertino, aprono al piccolo spazio dello store di Aesop e al contempo ad un microcosmo di riferimenti, da Alberto Moravia a Cy Twombly, ingredienti che vengono ricomposti un uno spazio elegante, ordinato, quasi monastico. Un senso di sacralità enfatizzato dai marmi, dai pavimenti in travertino color panna e moka che si ispirano alla vicina domus eclessiae: la chiesa di San Lorenzo in Lucina, concepita come un’abitazione adibita a luogo sia di preghiera che di rifugio. Altro chiaro riferimento all’architettura sacra è il lavabo, un monolite di pietra, che rimanda alla fonte battesimale.

Ma c’è un doppio, alla misura degli elementi della roccia scolpita fa da contraltare il movimento del controsoffitto costituito da diversi, in forma e dimensione, pannelli in paglia da cui fuoriescono piccoli punti luce. Un movimento aumentato dai riflessi dorati degli elementi metallici presenti, piccoli dettagli, un rimando alla Roma degli anni ’50, ad una città splendente e ad una stagione intellettuale folgorante. Le scelte dell’interno sembrano voler raccontare del grande conflitto tra passato e moderno, una contrapposizione fonte di ispirazione per il lavoro di Pasolini, contrasto che si disvela nella sua forza violenta tra gli antichi edifici della città con la campagna circostante.



Suggestioni e riferimenti radicati nella storia di Roma, nella sua cultura e nei suoi protagonisti, che diventano materia da plasmare e assemblare. Nei 42 metri quadrati della boutique di Aesop i diversi materiali di materiali sembrano così inserirsi armoniosamente tra le facciate argillose, l'architettura ecclesiastica e gli imponenti monumenti marmorei. Lo spazio, allungato, è occupato ai lati da scaffali in lacca rossa e crema, alternati agli espositori più alti, in bachelite, omaggio alla montatura nera degli occhiali di Pasolini, che ospitano i prodotti dell’azienda australiana, mentre al centro una grande lampada a sospensione in vetro curvato di Murano riporta – ancora una volta –  tutto agli anni ’50.

L’universo in cui ci conduce Guadagnino è quello di Carlo Scarpa, alla cura dei dettagli: incisioni, inserimenti, scuretti, contrasti. Un’ode alla città eterna che in fondo narra del rapporto florido tra architettura e cinema, un rapporto già esplorato nelle pellicole del regista palermitano, basti pensare alla villa di Crema dove è ambientata la storia di amore fra i due protagonisti di Chiamami col tuo nome o alla vita domestica della ricca famiglia di imprenditori de Io sono l’amore (I am Love), ambientato negli spazi anni ‘30 di Villa Necchi Campiglio dell’architetto Piero Portaluppi a Milano. Un esperimento, quello di Guadagnino per Aesop, che ha un precedente nel progetto – anche questo da poco ultimato – per la villa sul Lago di Como di Federico Marchetti, fondatore di Yoox.

La casa, chiamata La Filanda per la sua funzione originaria di fabbrica della seta, è un omaggio sontuoso al design del XX secolo, al colore e alla matericità dell’architettura. Un modus operandi, quello di Guadagnino, che ben si sposa con la strategia di marketing dell’azienda Aesop basata su un approccio moderno al marchio di prestigio. Basti pensare alle parole rilasciate a Dezeen dal suo fondatore Dennis Paphitis:

«Ero terrorizzato al pensiero che Aesop si evolvesse in una catena senz'anima. [..] Ho sempre immaginato quello che facciamo come l'equivalente di un pesante braccialetto d'oro sul polso abbronzato di una donna europea affascinante e colta che ha viaggiato e raccolto esperienze interessanti.».

Il gruppo di cosmetica si è infatti sempre distinto per una linea specifica nel settore del retail: invitare architetti famosi ed emergenti per progettare negozi Aesop sempre diversi e sempre coerenti con il contesto in cui si trovano. Non solo Roma, dunque, ma anche Los Angeles con allestimento di tubi in cartone pensato da Brooks+Scarpa o il cemento plasmato da Paulo Mendes da Rocha per lo store di San Paolo in Brasile e ancora Snøhetta con la scelta di elementi architettonici finemente plasmati per i negozi della Norvegia e dell’Inghilterra. Prodotti in bella vista, la presenza costante di un elemento che richiama l’acqua: una vasca, un semplice rubinetto o una fonte battesimale e poi tante possibili tassonomie per la composizione dello spazio interno.

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