Trailer Funzione ed Emozione
I registi sono come gli architetti del cinema o gli architetti sono come i registi della realtà?
Una provocazione che diventa una riflessione, fonte di spunto per un racconto in cui i progettisti – ciascuno con il proprio stile, linguaggio ed estetica – pensano, disegnano, ideano e realizzano luoghi e spazi che ospitano differenti scene dell’abitare contemporaneo.
Se l’Architettura, infatti, esiste dal tempo archetipico della grotta e della capanna per rispondere al bisogno degli uomini di darsi un rifugio, il Cinema fa la sua apparizione agli albori del XX secolo, modificando il mondo dell’arte e della percezione, anche spaziale.
L’immagine in movimento del cinema è stata e rimane un eccezionale strumento di conoscenza e di ricerca per l’analisi e la rappresentazione dell’architettura e della città. Allo stesso modo lo sguardo del progettista predispone percorsi che giustificano l’analogia con lo sguardo del regista quando, seppure con finalità diverse, immagina e progetta percorsi, sequenze, articolazioni spaziali e formali. Per maestri come Le Corbusier la cinepresa risulta uno strumento fondamentale di documentazione e di conoscenza; allo stesso modo il linguaggio filmico è parte integrante dell’approccio progettuale cui hanno tratto ispirazione Bernard Tschumi e Bob Venturi.
In questo dialogo interdisciplinare si posiziona la visione di 967arch che considera la progettazione come un atto registico in cui il professionista agisce interpretando l’obiettivo della committenza e gestendo gli attori coinvolti nelle fasi di progetto e realizzazione. Spazi che vengono ideati come scenografie dinamiche accomunano architettura e cinema in una caratteristica: l’anticipazione della realtà al fine di proiettare in avanti il livello qualitativo e culturale della società, proponendo di volta in volta qualcosa di nuovo.
Un excursus dinamico e progettuale alla ricerca, di volta in volta, di un pattern sempre differente, in cui l’ascolto delle esigenze si trasforma in ricerca e sfida continua. Così le voci di 967arch raccontano gli interventi effettuati a molteplici scale di progetto, dalle sedi di Google e Petronas, agli spazi di lavoro di Campari, Cisco, WPP e Amplifon, fino ad arrivare alla progettazione di dettaglio e design.
Similitudini e differenze si susseguono al variare del contesto urbano e progettuale in cui i progetti trovano luogo. Il sito di WPP Campus Milano, per esempio, fa parte di un complesso esistente di edifici industriali e occupa la sede storica della Società Ceramica Richard Ginori, dismessa in chiusura degli anni ’90 e in parte ristrutturata in più fasi, mantenendo il suo aspetto originario in relazione con il contesto urbano densificato in cui si inserisce. Diametralmente opposto, invece, è il caso dell’HQ di Petronas che, inserendosi in una realtà industriale e agricola, cerca di replicare le geometrie del paesaggio circostante caratterizzato da un reticolo di campi coltivati, la cui facciata avvolge l'edificio come un foglio colorato e segue l'asse dei disegni del campo, plasmandone la forma. Un volume scavato in cui pieni e vuoti si susseguono e vengono valorizzati grazie all’utilizzo di materiali trasparenti e opachi, in un dinamismo scenico in armonia con il contesto circostante.
Ulteriori casi studio diventano gli spazi di lavoro e collettivi dell’HQ di Campari e di Amplifon, e del Cisco Cyber Security Innovation Center (inserito nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano), in cui l’analisi spaziale si fonde con una riflessione che fa della “discesa di scala” un percorso compositivo volto all’attenzione al dettaglio, alle finiture e al design.
Ascolto, racconto, ricerca, sperimentazione, proposta.
Per 967arch il fil rouge di un perché che definisca ogni scelta progettuale in equilibrio tra funzione ed emozione, in uno schema narrativo dalla struttura cinematografica in cui l’Architettura è emozione, il Design è percezione, la Progettazione dello spazio è organizzazione.
Obiettivi formativi:
- Il filo conduttore della lezione è il tema della progettazione degli spazi di lavoro, come siano cambiati nel tempo e come oggi sia necessario pensare spazi che mescolino privato e pubblico, individuale e collettivo, soluzioni progettuali consolidate e nuove;
- L’analisi del lavoro dell’architetto partendo dalla fase di ascolto del cliente, passando per il progetto, fino all’opera conclusa. Il racconto di come l’architetto può influenzare la fruibilità e la percezione dello spazio, in relazione con contesti urbani e non, edifici di nuova costruzione o esistenti;
- Nella lezione si mettono in luce progetti che vengono ideati come effimeri e temporanei, soggetti a future modifiche in relazione con il variare delle metodologie del lavoro. Ne è un caso studio l’edificio di Campus WPP a Milano, in opposizione con il caso studio dell’HQ di Petronas;
- La lezione affronta il salto di scala, nello specifico si passa dalla progettazione di immobili, agli interni, fino ad arrivare alla scala dell’oggetto di design. Pensare a un edificio, un interno o un oggetto ha una genesi diversa ma un denominatore comune. Ne sono casi studio: la sede di Google Milano, il Teatro Magico, Cisco Cyber Security Innovation Center inserito nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.