Intervista al Direttore Fondazione Ordine Architetti milanesi su formazione ed eventi - ISPLORA
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Le sfide della formazione per gli architetti

Professione

Intervista alla direttrice Beatrice Costa sull'attività della Fondazione e sulle sfide attuali e future della formazione per gli architetti

A pochi mesi dalla scadenza del triennio formativo (2017-2019) degli architetti abbiamo avuto il piacere di intervistare Beatrice Costa, direttrice Fondazione dell'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano. Un’occasione importante per raccontare a tutti i lettori del magazine di Isplora le attività e gli obiettivi della Fondazione e in generale della formazione per gli architetti, del CNAPPC e della professione.

Potrebbe raccontare ai nostri lettori di cosa si occupa la Fondazione dell'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano? Quali sono gli obiettivi e le strategie messe in atto per conseguirli?

La Fondazione dell'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano è un ente nato per volontà dell'Ordine degli Architetti di Milano nel 1998, dunque, con più di vent'anni di attività. Per quanto riguarda gli obiettivi, la Fondazione è attiva nella promozione della cultura del progetto e nella diffusione dell'architettura di qualità, della buona architettura, sul territorio milanese. In secondo luogo la Fondazione si occupa dell’aggiornamento professionale degli architetti, proponendo formazione di qualità a livello di contenuti, formati, proposte e di modalità di erogazione.

In ultimo, la Fondazione supporta l'Ordine degli Architetti sia nei confronti della relazione con la pubblica amministrazione che con gli enti deputati a compiti di tipo normativo con i quali gli architetti e pianificatori si interfacciano nella loro professione. Inoltre, la Fondazione è attiva nel supportare l’Ordine nella capacità di raccontare e diffondere l'architettura ad un pubblico più ampio possibile. 

Risulta quindi importante per la Fondazione l’aspetto della costruzione di una narrazione…

Negli anni l'Ordine si è mosso in questa direzione per la realizzazione di diversi progetti, ad esempio la costruzione di itinerari per la scoperta del patrimonio architettonico milanese moderno e contemporaneo oppure attraverso la promozione di progetti editoriali e pubblicazioni



Questi progetti e iniziative sono legati alla cultura, alla formazione professionale e al dialogo con la cittadinanza, in un’idea di apertura alla città, non solo per un pubblico di addetti ai lavori.  Infatti, a questo proposito, abbiamo un programma di serate che offrono agli architetti e a tutti i cittadini occasioni di dibattito sulle questioni dello sviluppo urbano e sulle tematiche dell'architettura con ospiti internazionali.

Inoltre, collaboriamo con molte istituzioni di Milano, in particolare con il Comune, con la Triennale – dove adesso c'è il nuovo Urban Center – e con il Politecnico di Milano. In particolare, con il Comune di Milano abbiamo sviluppato un importante lavoro sui concorsi, attraverso la piattaforma “Concorrimi”, uno strumento per facilitare la pratica dei concorsi sia dalla parte degli enti banditori che dalla parte dei progettisti, contribuendo allo sviluppo concreto delle città.

Su quali aspetti e temi della formazione per gli architetti punta la vostra Fondazione? Quali sono i corsi più apprezzati dagli utenti? Ci sono delle novità all’orizzonte?

Sulle tematiche di interesse degli iscritti e sui contenuti c'è un’attività molto ampia, anche perché gli architetti hanno esigenze professionali differenti e sempre più differenziate

Negli ultimi due anni abbiamo aggiornato la nostra conoscenza delle preferenze degli iscritti attraverso due questionari: uno di carattere più generale per comprendere le aree di maggiore interesse dei nostri iscritti anche su contenuti e un secondo, ancora più mirato, per andare a costruire la proposta formativa del 2019. Sicuramente un'aspettativa costante fra gli architetti è quella che il proprio Ordine dia occasioni sempre nuove, innovative e interessanti, soprattutto sugli aspetti deontologici. Tematiche che hanno a che vedere con l'evoluzione della professione, con le questioni del diritto d'autore, dei casi complessi di gestione dell'autorialità ma anche relativi a tutte le tematiche della redazione dei contratti



C'è, poi, un’aspettativa tra i professionisti inerente alla rigenerazione urbana alla quale la Fondazione ha risposto con un ciclo di incontri che a maggio avrà il quarto appuntamento, con l’obiettivo di favorire il dibattito e il confronto anche attraverso una prospettiva multidisciplinare: rigenerazione degli spazi pubblici, dei luoghi dell'abitare, del lavoro, affrontando il tema dei finanziamenti e quello dell'innovazione. Innovazione intesa come tecnologica, dei materiali, della modalità di fare la professione e di promuoverla per mezzo di un approccio ampio e trasversale. 

L’aspettativa dei nostri iscritti è che la formazione sia varia nei contenuti, nel formato, nelle tempistiche e nelle modalità di fruizione, in aula e a distanza. Un aspetto che è importante valorizzare, proprio perché gli architetti esercitano la professione in modo molto diverso.

Cosa ne pensa della proposta di Isplora basata sul metodo del narrative learning? E in generale sul conseguimento dei crediti tramite e-learning in luogo della formazione frontale?

Riteniamo che sia fondamentale offrire una varietà nelle modalità di fruizione, proprio per venire incontro alle esigenze e per sviluppare una proposta lungo tutto il triennio. Sapere che il proprio Ordine e altri partner come Isplora offrono una formazione a distanza è veramente una ricchezza per gli iscritti, garantendo sempre un percorso di qualità

A questo proposito, una delle collaborazioni che abbiamo in corso con Isplora è la proposta di pillole formative sugli aspetti dei regolamenti edilizi e della normativa con la partecipazione di funzionari del Comune di Milano, utilizzando una maniera più “amichevole” per affrontare discorsi complessi.

Ci avviciniamo alla fine del triennio 2017-2019, secondo lei sta cambiando qualcosa nei modelli e nelle proposte di formazione? Cosa consiglierebbe al Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) per il futuro?

Come Fondazione cerchiamo di monitorare l’offerta ma anche la risposta dei nostri iscritti, attraverso questionari di gradimento e di orientamento che continueremo nel prossimo triennio. Se da un lato vogliamo incentivare i professionisti all’obbligo formativo dall’altro vogliamo consolidare le esperienze di formazione fatte in questi anni.



Un aspetto che stiamo cercando di capire e di migliorare è l’offerta legata alla proiezione internazionale della professione. Non serve tanto un'introduzione ai mercati stranieri, quanto guardare alla sempre più forte connessione tra professionisti e realtà produttive che operano in diversi settori. La Fondazione vuole essere un ente che da un lato propone formazione sulla cultura architettonica e dall’altro occasioni di scambio e confronto, tra una comunità allargata di professionisti, aiutandoli operativamente nella costruzione di reti e di una proiezione internazionale.

Inoltre vi è l'aspetto “anagrafico”: offrire una formazione utile per le diverse fasce di età, dal giovane appena laureato al professionista iscritto all’Ordine da molti anni.

Il tema della formazione degli architetti è diventato centrale all’interno della professione, si può immaginare che il modello intrapreso con la formazione continua stia realmente modificando la figura dell’architetto, cambiando i contorni socio-tecnici della professione?

Rimane, anche a distanza di due trienni formativi, una disomogeneità nella percezione di come gli iscritti vivono l'obbligo formativo. L'obbligo c'è, noi come Fondazione cerchiamo dare un ventaglio molto ampio di proposte, un progetto culturale e formativo, un luogo e un’occasione di incontro dove i professionisti possono tracciare il loro percorso.

Gli Ordini cercano di porsi sempre di più come ponte tra l’obbligo e le diverse esigenze delineando un panorama differenziato al fine di facilitare il conseguimento dei crediti formativi professionali (CFP).

Come Fondazione crediamo che attraverso l'obbligo formativo si possa chiaramente aggiornarsi professionalmente, offrendo opzioni diverse in termini di costi e di contenuti, per tradurre l'obbligo in occasione. 


http://fondazione.ordinearchitetti.mi.it/it

Foto per gentile concessione della Fondazione dell'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano

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